11) ABOLIRE LE CASSE E PASSARE ALL’INPS

I sistemi casse previdenziali sono ingannevoli, non sostenibili a meno di vessazioni e negazioni dei diritti del contribuente, non garantiranno pensioni adeguate. Sono carrozzoni fini a se stessi. Il 95% della previdenza è gestista direttamente dallo Stato Italiano tramite INPS, il restante 5% è gestita dalle casse di previdenza dove da decenni si sono radicati comitati d’affari composti da liberi professionisti che rispondo esclusivamente a grandi interessi politici e finanziari.

ABOLIRE LE CASSE E PASSARE ALL’INPS

COME UNICA VIA PER SALVARE LA NOSTRA PREVIDENZA

Premessa:

La sostenibilità delle casse è basata su:

  1. La crescita costante della platea dei contribuenti
  2. La crescita costante dei patrimoni, tramite speculazioni finanziere

Considerato che queste condizioni si verificano molto raramente, si sta rimediando attraverso:

  1. L’aumento progressivo della contribuzione
  2. L’ abbassamento del livello dei diritti e delle prestazioni erogate ai contribuenti.

 

Le maggiori criticità rilevate nel sistema casse sono:

  • L’iniquità contenuta nei regolamenti interni che favorisce spudoratamente alcune fasce reddituali e generazionali a discapito di altre più deboli.
  • Le totalizzazioni, cumuli e ricongiunzioni risulterebbero estremamente penalizzanti, nonostante siano sempre più necessarie a causa della frammentarietà della vita lavorativa;
  • L’inadeguatezza delle prestazioni future, in quanto il tasso di sostituzione iniziale del 97% di cui hanno goduto le precedenti generazioni si sta proiettando verso il 35% significando che nel passato è stato garantito un redito in pensione pressoché invariato rispetto a quello in attività, mentre le future pensioni garantiranno appena 1/3 del reddito in attività.
  • I regolamenti rappresentativi e la scarsa affluenza elettorale, mediamente intorno al 15%, non favoriscono governance meritocratiche ed un adeguato pluralismo;
  • La cristallizzazione delle carriere asservite al potere politico finanziario, senza alcuna specifica preparazione e competenza, stanno segnando il destino delle casse e soprattutto dei contribuenti.
  • Il carrierismo ed affarismo diffuso nelle casse sta portando distorsioni all’itero sistema ordinistico.
  • La distrazione di parte dei contributi per iniziative non del tutto attinenti con i fini previdenziali.
  • La gestioni degli appalti ed incarichi professionali avviene in deroga al codice dei contratti ed in assenza di adeguata trasparenza.
  • Mancanza di opportunità di aderire alle misure varate dallo stato inerenti la pace contributiva e l’uscita anticipata dalla professione.
  • Mancanza di adeguati controlli, sia interni che esterni, essendo limitati al puro aspetto formale.

 

La previdenza dei liberi professionisti non può essere autogestita con le criticità sopra elencate, pertanto si ritiene che sia ora di voltare pagina.

Con la richiesta di passaggio all’INPS si rivendica l’aggregazione di tutti i montanti contributivi e delle anzianità lavorative senza alcuna penalizzazione.

Grazie per l’attenzione.

04/05/2021                                                                                                        Gaetano Barone