#CARACASSA.3 – NOTIZIE DALLA CIPAG
E’ andato via il vecchio ed è arrivato il nuovo anno… Per noi Geometri il 2018 rappresenterà un anno assai importante e per tanti motivi. Ben oltre sessanta Collegi Provinciali andranno al voto per rinnovare i propri Consigli Direttivi e si voterà anche per “rinnovare” il Consiglio Nazionale…
Insomma, il 2018 sarà per la nostra Categoria un vero e proprio “election year”…! I nostri “cari” vertici (a tutti i livelli) sono già da tempo in piena frenesia elettorale per difendere e/o conquistare le “care” poltrone e c’è chi sparge caramelle per fare la bocca dolce. E mentre il re è sempre più nudo man mano che si evidenzia l’aberrazione di una rappresentanza non più appagata dall’essere tale ma esponenzialmente trasformatasi in professione lautamente remunerata sulle spalle degli iscritti…
…mentre il numero di cancellati nel 2017 avrà probabilmente superato quello dell’anno precedente e sempre più Colleghi non riescono a pagare gli esosi contributi minimi annui e sono costretti a diventare morosi…
…mentre la CIPAG finanzia con due milioni di euro, tanto per cominciare, la realizzazione, a Bologna, di “Fico Eataly World” (parco agroalimentare per il biologico di lusso)…
…mentre accade tutto questo, noi Geomobilitati continuiamo nell’impegno per informare i Colleghi e farli riflettere sulla “cara” CIPAG.
In questa terza “puntata” affrontiamo un argomento che la Cassa continua a ignorare e cioè la realtà del reddito medio dichiarato dai Colleghi operanti nelle varie regioni d’Italia, approfondendo in particolare quello delle regioni del sud e della Sicilia; lo facciamo pubblicando una serie di dati esposti dal Delegato Cipag della provincia di Caltanissetta, Geom. Luigi Mammano, nel corso del suo intervento all’ultimo Comitato dei Delegati di novembre u.s. . L’intervento del collega Mammano (che è stato condiviso solo dai Delegati Cassa di Agrigento e Trapani rispetto ai 150 componenti del Comitato) era rivolto a stimolare una riflessione collettiva e a far prendere coscienza della sofferenza, ormai cronica, del peso insostenibile della contribuzione previdenziale che grava su gran parte degli iscritti, e quindi, sulla “insostenibilità della sostenibilità della contribuzione previdenziale”, rispetto ai redditi degli iscritti. I dati reddituali forniti dagli uffici Cassa e posti all’attenzione dell’Assemblea dei Delegati, per una sperata, almeno auspicata riflessione da parte di tutti i Delegati, mostrano che il 25,9% degli iscritti (a tanto ammonta l’incidenza delle regioni del sud) dichiara redditi dai 15 mila euro ai 12 mila euro e che il 25%, su base nazionale, dichiara meno di 10 mila euro. Inoltre, ad oggi le sofferenze contributive ammontano a circa 780 milioni di euro e nel 2016 si sono cancellati 4832 iscritti, la maggioranza dei quali con una posizione contributiva irregolare o di grande morosità.
Insomma, la realtà dei dati appreso esplicitati fa comprendere come gli attuali cinquemila euro di contributi minimi annui da versare alla Cassa (salvo probabili futuri aumenti) rappresentano per tanti Geometri una cifra spropositata ed assolutamente ingiusta anche sotto il profilo costituzionale ovvero il principio per il quale “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”.